Change is in your hand
Cos’è FairPhone?
Un telefono progettato per durare nel tempo, in cui ogni componente può essere facilmente riparata o sostituita dall’utente, e che rispetta i diritti dei lavoratori.
Con questo intento nasce Fairphone, l’azienda Olandese produttrice di smartphone etici.
Nasce da un progetto di crowdfounding e dal 2013 si impegna a migliorare la produzione circolare di device elettronici contribuendo concretamente a creare un futuro migliore per l’uomo e per l’ambiente.
Il posizionamento nel mercato: il transmodernismo e la sostenibilità VS il postmodernimo e il lusso.
Il punto di forza di Fairphone è la capacità di creare un valore sociale ed economico condiviso tra l’impresa e il consumatore.
Quest’ultimo riconosce nel prodotto che compra l’innovazione come mezzo di maggiore sostenibilità: si sente parte di un sistema che ha l’obiettivo di risolvere le nobili sfide sociali legate all’ambiente e ai diritti umani, e acquistando uno smartphone etico sa di poter dare un contributo alla causa. Secondo queste dinamiche, Fairphone incarna i principi di mercato del transmodernismo.
La consapevolezza delle problematiche ambientali e sociali rende il consumatore da un lato più attento a considerare l’impatto ambientale dei processi di fabbricazione, dall’altro più responsabile nella scelta di acquisti etici che rispettino l’ideologia “green”.
L’altra faccia del mercato, segue le politiche del postmodernismo al cui centro c’è l’individuo consumatore che acquistando uno smartphone o device elettronico, acquista con esso una serie di caratteristiche studiate a puntino per delineare un’identità sociale.
L’identità del consumatore è infatti messa in crisi dalla vasta scelta di prodotti nel mercato.
Come risultato, la maggior parte delle volte è il mercato stesso a scegliere per il cliente il prodotto che acquisterà: propone una strategia di vendita in cui è la “moda” il valore transitorio che verrà acquistato. Le tendenze rincorrono un concetto di lusso che propone un benessere fittizio a discapito della funzionalità e della buona progettazione.
Alla parola “innovazione” corrispondono in questo caso mere strategie di vendita in cui l’ultimo modello dotato di maggiori funzioni e comfort, diventa una necessità a cui non poter rinunciare.
Obsolescenza Programmata
Secondo questa logica nel mercato dei device elettronici i prodotti sono fabbricati per avere vita breve: progettati sì per essere usati, ma non riusati o riciclati. È dunque difficile aprirli e ripararli, e comprare un nuovo device risulta in definitiva la soluzione più conveniente. In altre parole la strategia è quella dell’Obsolescenza Programmata.
Il conseguente impatto ambientale è devastante.
La campagna di comunicazione di Fairphone sensibilizza su fatti e conseguenti ripercussioni che la produzione di smartphone e l’atteggiamento di un consumatore medio hanno sull’ambiente. Eccone alcune:
- Ci sono più persone che hanno accesso ad uno smartphone che ad una toilette funzionante.
- Il numero di device elettronici ha superato di gran lunga il numero della popolazione mondiale arrivando a 8 miliardi.
- Il ciclo di vita di ogni device è stimato tra i due e i tre anni e solo il 20% degli smartphone viene ricilato. Questo contribuisce a rendere il mercato di device elettronici il più veloce sistema inquinante in crescita al mondo.
- Minerali quali coltan, stagno, tungsteno, costituiscono la materia prima con cui si producono le componenti degli smartphone e vengono estratti da miniere in Congo i cui mercati sono controllati da chi ha interesse nel finanziare l’acquisto di armi per la Guerra Civile.
FairPhone, un’azienda olandese, risponde con un progetto di economia circolare di grande esempio.
La risposta di FairPhone
Contro l’obsolescenza programmata e il mercato verticale capitalista, Fairphone punta tutto sulla circolarità a favore dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente.
Lo smartphone ha una struttura modulare, ed è pensato per durare il più a lungo possibile: la maggior parte delle componenti può essere riciclata, è riparabile, sostituibile. Una serie di tutorial guidano l’utente ad agire in autonomia con l’aiuto di un piccolo cacciavite. Ogni componente è acquistabile direttamente dal sito.
La grandezza del progetto sta nel rivalutare la vita di una componente elettronica come una potenziale risorsa e non uno scarto.
A rendere coerente il progetto si aggiunge una politica che con parte del guadagno ricavato fornisce a chi assembla i Fairphone un dignitoso aumento di salario, e nei paesi in cui le prestazioni lavorative sono soggette a sfruttamento, l’azienda persegue l’obiettivo di aumentare la rappresentanza di lavoratori in buone condizioni di salute e sicurezza.
A favore di questa causa, le miniere da cui vengono estratti i minerali per la produzione Fairphone sono partner certificate dalle ONG.
I dettagli tecnici:
Non stiamo parlando del telefono più veloce e prestante in circolazione, ma l’obiettivo di Fairphone non è di certo quello. Funziona bene, ha una batteria di notevole durata e ovviamente sostituibile all’evenienza. L’ultimo modello, il Fairphone 3+ costa relativamente poco, dai 430 ai 470 euro, e può fare tutto. Ha un processore Qualcomm Snapdragon 632, schermo da 5.65 pollici Full HD+ 18:9, 4Gb di ram, fotocamera posteriore da 48 MP • f/1.79 e fotocamera anteriore da 16 MP • f/2.0. Lo spazio per l’archiviazione è di 64Gb espandibile a 400Gb con scheda MicroSD.
In definitiva quando arriverà il momento in cui il nostro obsoleto smartphone passerà a miglior vita, se da un lato, buttandolo, contribuiremo ad inquinare il pianeta, dall’altro avremo la possibilità di non ripetere lo stesso errore.
“Change is in your hands” è lo slogan scritto sulla batteria di Fairphone. Insieme co-creiamo il mondo e abbiamo la possibilità di contribuire a cambiarlo, in questo caso, scegliendo di prendere in mano l’idea giusta.