Looking Closer For Nature
La Giornata Mondiale dell’Ambiente, proclamata per la prima volta nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, è una festività che vuole incoraggiare la consapevolezza e l’azione attiva nei confronti dell’ambiente a livello mondiale.
In occasione di questo giorno importante, l’ONU ha deciso di scegliere un progetto che esprima questa sempre più urgente necessità. Il progetto in questione è quello di Francesca Perpetuini, abruzzese di 25 anni, Visual Designer ed ex ricercatrice di Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group.
Si tratta di un progetto fotografico, realizzato nel 2020 per la mostra di Fabrica “We Are Facts”, che invita a riflettere sul modo in cui vengono viste le risorse naturali e soprattutto su cosa significa davvero per noi la sostenibilità.
“La vostra percezione è la chiave per definire il mondo in cui vivete. Quando si tratta di questioni climatiche e sostenibilità, è fondamentale riflettere sul ruolo dei nostri sensi e su come essi contribuiscono a creare la realtà.
L’attenzione è una condizione necessaria per una percezione cosciente. Una lettura veloce e facile delle cose, anche se coerente con l’atteggiamento della cultura digitale frenetica, globalizzata e ultra connessa, ci porta a percepire l’ambiente nella distrazione. Al contrario, una lettura profonda e più complessa delle cose è un processo lento ma necessario che può potenzialmente portare ad un’azione positiva.
In questa mostra siete invitati a riflettere sul modo in cui vedete le risorse naturali e su cosa significhi per voi la sostenibilità. Queste cornici della natura possono darvi una migliore comprensione di come il mondo attuale è costruito e farvi pensare al suo rapporto con un design sostenibile.”
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“Purtroppo, a volte la nostra mente ci inganna, e vediamo in cosa vogliamo credere. Per esempio, si è appena appreso che quelle cornici rappresentavano dettagli della natura, ma in realtà sono dettagli di… spazzatura! Sei stato ingannato!
Ma non siete soli: i primi piani di queste immagini sono un riflesso della nostra visione chiusa. Evitiamo di mettere in discussione le nostre supposizioni perché è più facile.
Lo spazio in cui pensiamo di vivere, alla fine è solo un’illusione.
Ci concentriamo sui dettagli della nostra vita, ma ci impediscono di essere attivamente consapevoli di tutto il resto. Al fine di migliorare la produzione collaborativa di conoscenza per la migrazione ai cambiamenti climatici è necessario tenere a mente il quadro generale.”
Questo è il motivo per cui l’unico modo per contribuire a creare un mondo sostenibile è la riflessione sui nostri sensi. Capire che co-creiamo il mondo in cui viviamo può condurci ad agire per una realtà sostenibile.”