Il ruolo dell’educazione
La transizione verso l’economia è in atto. Grazie al lavoro svolto da diverse organizzazioni, tra cui Ellen MacArthur Foundation, questo concetto è diventato il punto chiave per un futuro sostenibile.
L’emissione di gas serra è costituita dal almeno il 50% da emissioni derivanti dall’estrazione di materie prime
L’emissione di gas serra è costituita dal almeno il 50% da emissioni derivanti dall’estrazione di materie prime, secondo lo studio delle Nazioni Unite per l’ambiente, andando a sottolineare come la creazione di un sistema circolare che riutilizzi le risorse secondarie, possa essere il punto di svolta per ottenere degli obiettivi concreti in termini di sostenibilità ambientale e riduzione delle emissioni.
Nell’ultimo report “Circular Gap” di Circle Economy è stato evidenziato però che nonostante gli sforzi compiuti per risanare un sistema economico che sta danneggiando l’ambiente, questa transizione è ancora agli inizi. A livello globale, solo l’8.6% dell’economia è circolare, dato perlopiù in decrescita rispetto a due anni prima, che raggiungeva invece il 9.1%.
Gli sforzi da compiere sono ancora molti e devono prendere in considerazione tutti gli aspetti coinvolti. Da una parte un apparato legislativo che possa guidare ed incentivare le aziende ad adottare un modello circolare, rendendolo il sistema economico più conveniente da utilizzare, dall’altra parte il ruolo dell’educazione del singolo cittadino nel comprendere l’economia circolare e aiutarla a svilupparsi attraverso i comportamenti virtuosi.
La facilitazione dell’apprendimento ed il trasferimento delle conoscenze sono indicate come uno strumento base per ridurre le distanze tra la parte istituzionale e la singola persona.
La facilitazione dell’apprendimento ed il trasferimento delle conoscenze sono indicate come uno strumento essenziale per ridurre le distanze tra la parte istituzionale e la singola persona. Incentivando un rapporto collaborativo tra le varie parti è possibile diffondere il più possibile le pratiche circolari e di conseguenza facilitarne l’applicazione.
Questi sforzi sono compiuti sia dalle fondazioni internazionali che hanno un raggio d’azione molto ampio ma incentivano anche lo sviluppo di strumenti più a livello locale, personalizzabili e adattabili, aumentando la loro efficacia.
La traduzione più delicata e importante riguarda la creazione di strumenti per l’apprendimento per i bambini, sia nelle scuole sia a casa. Uno di questi strumenti è il Circular Future Kit del fab lab Open Dot in collaborazione con Eni, che spiega attraverso semplici domande e risposte i principi ed i meccanismi dell’economia circolare con esempi pratici e immediatamente comprensibili.
“Perché piantiamo delle piante se i terreni sono inquinati? Perché non dobbiamo sprecare neanche una buccia di banana?” sono domande e dubbi che nascono da azioni quotidiane. Con l’utilizzo dell’interazione, la risposta alle domande avviene tramite un test: una reazione immediata se la risposta data è corretta. Attraverso un apprendimento di gruppo e coinvolgente, le conoscenze vengono trasmesse in modo efficace.
Il progetto si è sviluppato in un tour di 12 scuole, coinvolgendo studenti di diverse città e ponendo le prime basi per una diffusione sistematica dei principi dell’economia circolare.
Questa prima esperienza è sicuramente uno strumento comunicativo di grande importanza poiché raggiungendo un primo numero di scuole, è iniziato un percorso per diffondere l’apprendimento anche ad altre scuole e studenti che non sono stati direttamente coinvolti. Il passaparola è ancora l’arma migliore per diffondere un messaggio.