Lithoplast: il materiale derivato dai rifiuti plastici
Il tema dei danni causati dall’inquinamento plastico è onnipresente nell’informazione odierna. Ricercatori, aziende e designer sono alla ricerca di materiali alternativi che possano ridurre sempre più questo problema, fino alla sua completa eliminazione.
Non è soltanto l’aspetto futuro che preoccupa l’opinione pubblica, ma soprattutto la situazione presente: come eliminiamo i rifiuti plastici dall’ambiente?
Photo credits: Shahar Livne – www.shaharlivnedesign.com
“La mia ricerca si basa su ciò che i geologi si aspettano succeda alla plastica nel futuro”
Shahar Livne per Dezeen
Una designer israeliana, Shahar Livne, approccia il problema sotto un altro punto di vista.
Il progetto della laureanda della Design Academy Eindhoven, parte dalla creazione di uno scenario futuro nel quale la produzione di plastica cesserà. In questa nuova dimensione, i detriti plastici ricopriranno il manto terrestre, andranno a fondersi con la superficie della Terra stessa e creando così un nuovo minerale. Attraverso un processo geologico denominato Metamorfismo, dal quale questo progetto prende nome, i rifiuti subiscono un processo di trasformazione mineralogica fisico-chimica che genera un ibrido con il materiale roccioso del sottosuolo.
Photo credits: Shahar Livne – www.shaharlivnedesign.com
Questo immaginario si è tradotto in un nuovo materiale che specula sul rapporto che abbiamo con le risorse naturali e artificiali, andando a modificare il tradizionale rapporto tra queste.
Attraverso questo progetto, la designer cerca di far riflettere l’interlocutore sul destino della plastica non-biodegradabile che non viene riciclata, mettendo al centro il ruolo della persona stessa nella formazione del futuro geologico del pianeta Terra, in un’era che è già stata denominata dagli scienziati Antropocene.